Democrito Gandolfi (1797 - 1874)

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Democrito Gandolfi, valente scultore nato a Bologna nel 1796 (o 1797). La sua famiglia era rinomata per le sue capacità artistiche e lui non faceva eccezione. In giovane età, la passione di Gandolfi per la scultura lo ha portato a studiare presso la prestigiosa Accademia di Brera a Milano, dove ha affinato la sua arte. Il destino volle che il viaggio di Gandolfi lo portasse a Roma, dove si trovò al cospetto del grande Antonio Canova, rinomato scultore dell'epoca. Canova divenne un mentore di Gandolfi e, sotto la sua tutela, Gandolfi apprese le complessità della scultura e sviluppò il proprio stile. Il talento di Gandolfi catturò presto l'attenzione degli architetti e fu incaricato di lavorare su due grandi padiglioni a Porta Venezia a Milano. Qui ha collaborato con altri talentuosi scultori come Benedetto Cacciatori e Gaetano Monti per creare splendide sculture di divinità. Ma è stato nel Cimitero Vantiniano di Brescia che la creatività di Gandolfi ha davvero brillato. Per quasi un decennio, ha riversato il suo cuore e la sua anima nella creazione di un capolavoro. Ha scolpito una statua monumentale dell'Arcangelo Michele in marmo di Carrara, che è stata collocata sull'altare maggiore della Chiesa di San Michele, fulcro del cimitero. Ha anche realizzato tredici erme in terracotta di santi, leoni e colossali statue femminili di Dolenti, tutte evocando profonde emozioni e toccando il cuore di chi le guardava. I capolavori di Gandolfi non si sono fermati qui. Il suo monumento in marmo di Carrara alla famiglia Martinengo Cesaresco, con la figura riccamente drappeggiata della contessa Flaminia Martinengo, è una testimonianza della sua maestria in questa forma d'arte. E alla Galleria Tosio Martinengo di Brescia, le sue opere ancora oggi stupiscono i visitatori.

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